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mercoledì 30 gennaio 2013

E.T. può succedere, no?



Mi sventola il telefono sotto il naso. I baffi alla Magnum coprono spietati le labbra. Un’impresa carpire cosa stia dicendo.
Chiedo a babbo mio di ripetere più lentamente.
Intravedo un “non funz…” “bloccat”, “non sento”.
Dillamme.

Sono di corsa e non avendo capito il problema gli dico “mettilo in carica, sarà scarico no? O hai finito il credito?”
Scuote la testa (questo l’ho capito).

giovedì 24 gennaio 2013

Telefonando perché?





Chiara, l’amica mia, mi disse “ecco ora scegliti un nome per il tuo blog?”.
Un nome?
Io? Io, devo trovare un nome per il mio blog?
È successo anche agli altri blogger? Siamo sicuri?
A me sembra più difficile scegliere il nome del blog che prendere la decisione di aprirlo (è anche vero che è più “facile” restare incinta che decidere il nome del proprio bambino).
Telefonando.
Ho pensato ad una cosa che mi piaceva tanto fare (ma va?) e che non avrei mai creduto che ne avrei dovuto fare a meno.
Qualcosa che mi aveva fatto ridere tanto, ma anche piangere, che non sempre ho compreso, che spesso ho “trattato” male, che mi ha fatto battere il cuore, ma anche sbatterci la testa, che mi ha fatto sentire vicina a chi mi era lontano, che ha raccolto le mie lacrime in silenzio senza ….risposta.
Telefonando.
Ora non lo posso più fare. Ma che dico?
C’ho un blog! Telefonando lo faccio da qui.




mercoledì 23 gennaio 2013

C'ho un blog



Non succede così, non è che una si alza la mattina, si stiracchia, mette i piedi giù dal letto, guarda la sveglia e dice “è ora di aprire un blog!” Non succede così.

Fino a quel giorno lì, hai fatto altro. Certo che qualche blog lo leggevi, e qualcuno ti è piaciuto assai.
Ma non basta. Io continuavo a dire “non ce l’ho, un blog”.
Alla fine mi garbava pure che dicessi di non avere un blog.
Io non ce l’ho un blog.
Mi piace scrivere, ma non ce l’ho un blog.
E perché non ce l’hai un blog?
E chi ha detto che non ce l’ho!

C’ho un blog!

È quasi imbarazzante, ma sto cercando di “rompere il ghiaccio” con mister Blog.
Scrivere in un sito, quello che ho fatto per qualche mese, è un po’ come andare in tivù. Sembra che davanti all’obiettivo diventino tutti più sciolti, pronti a dichiarare al “mondo” i propri pensieri più intimi.

Ma ora c’ho un blog!

È diverso. Se potessi fare un disegno del “diverso” disegnerei qualsiasi cosa ma con l’altra mano. È più difficile? No, è diverso!

C’ho un blog!

martedì 22 gennaio 2013

Il mio blog





Questo è il mio primo blog e senza il prezioso aiuto di Chiara , una carissima amica, quasi sicuramente, mi sarei persa in rete e non solo.
Difficile dar voce all'emozione che provo per avere finalmente uno spazio virtuale tutto mio.
Telefonando... vi racconterò la mia vita di mamma di un ragazzino di 14 anni, di donna alla corte di un Re, con tutte le mie passioni, i miei hobby e soprattutto inciamperemo insieme in tutti i miei garbugli esistenziali...


Io, Antonella



Ho letto che “La vita comincia a quarant’anni”. Poco mi mancava al giro di boa. L’unica cosa che non potevo immaginare era che all’ultima bracciata, all’ultimo respiro, all’ultima occhiata dietro le spalle…venissi ripescata, per non dir rianimata!
Lasciavo un mondo fatto di suoni, di rumori, di parole sentite e con un gran botto entravo in un mondo nuovo fatto di silenzi, di parole scritte, di ricordi sentiti.
Ho 47 anni  e un ragazzino che ora ne ha quattordici, ma quando la mia vita è cambiata e sono diventata sorda ne aveva appena cinque.
E così, volente o nolente, ho trascinato anche lui in questa nuova dimensione.
Sono passati 8 anni e, tra mille difficoltà, ho scoperto che questo mondo mi stava dando delle altre opportunità, certo con tanto dolore, quello a cui avevo deciso di dare poco spazio. Si può? Si deve, mi ripetevo…
Cerco la vita conoscendo i miei limiti, spaziando nell’infinito.
Ho sempre creduto che entrare nei pensieri di qualcuno sia un’impresa semplicemente impossibile. Forse perché l’ingresso a tutti i miei pensieri, al loro vero e profondo significato, è da sempre precluso persino a me stessa. Ci provo, cominciando da me, da quello che mi piace, da quello che vorrei trasmettere.
Dicono di me che sono forte, determinata e un po’ pazza.
Io dico che mi disfo e mi rifaccio d’istinto, oggi qui, domani…